IMMUNITÀ

Come rafforzare il nostro sistema immunitario senza vedere nel virus o nel microbio un nostro nemico.

56 pagine - euro 2,50

ISBN 10: 88-86035-07-1
ISBN 13: 978-88-86035-07-1

CHE COS’È L’IMMUNITÀ

Quando si fa una nuova conoscenza con qualcuno è di primaria urgenza sapere il nome e l’attività di quella persona, altrimenti come possiamo inquadrarla e schedarla a prescindere dagli eventuali occhi blu? A cominciare da questo librino, come potreste parlarne se fosse non solo senza autore ma anche senza titolo? (Ho detto librino, ma non sottovalutatelo! Potrebbe essere come il sassolino del piccolo David, micidiale contro il gigante Golia! E lo è, arma di autodifesa contro quelli che si arrogano il diritto di difenderci per il nostro bene!)

Detto questo passiamo alle presentazioni della signora “Immunità”, che ci dà i dettagli del suo albero etimologico.

“La mia famiglia era latina, si chiamava “Immùnitas”, “munia” (“dovere”) mia madre, “munio” (“difendo”) mio padre; mio nonno era greco, si chiamava “A-myn-o”, il mio bisnonno, sanscrito, era “Mino-ti”, i miei progenitori erano “Mi”, “Moi”, “Mu”, da cui nacquero anche i miei fratelli munire, munizioni, muro, comune, municipio, etc., tutti guerrieri e difensori.”

E così sappiamo anche qualcosa sull’attività della signora “Immunità” e sul “sistema immunitario”: Ministero della Difesa, Polizia, Esercito, Servizi Segreti!

La parola “immunità” quindi non significa, come potrebbe sembrare con il presso negativo “in”, “non munirsi, non difendersi”, ma “non ho il dovere, l’obbligo di sottomettermi e mi difendo”, e sarebbe piuttosto da dire “munità” che “immunità”, ma ormai è una parola che fa parte del linguaggio medico nonché giuridico ed ecclesiastico, sempre col significato di esenzione da particolari obblighi, doveri o limitazioni, e quindi di mettersi al sicuro, tutelarsi, difendersi: nelle zone “duty free” degli aeroporti non pagate le tasse, come in certi paesi “porto franco”; il bandito che corre a rifugiarsi in chiesa gode di asilo religioso e non è punibile dalle autorità civili, il politico che ruba un miliardo non va in prigione perché gode dell’“immunità parlamentare”, mentre il victorhughiano “misérable” Jean Valjean ci va per un po' di cibo rubato per fame; e a tutti è noto il detto “ambasciator non porta pene”.



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